Questa volta non é per niente facile andare a descrivere, come meriterebbe, l’oggetto della recensione di oggi. Sto parlando di uno dei quattro elisir di Vitruviano’s Juice, il Donn’Amalia. Nato dopo il Front Lake e il Positano, punte di diamante dell’azienda, quest’ultimo porta con se un pesante onere, quello di essere all’altezza dei primi due. Sarà riuscito, Luigi D’Alessandro, aromatiere e titolare della Vitruviano’s Juice a stupirci con il suo Donn’Amalia?
Acquistato circa due mesi fa, durante un weekend a Milano, ho aspettato un po’ per poter fare una review, anche perché dopo la famosa (secondo me sterile) polemica sul fatto che il “nuovo” Donn’Amalia non rispecchiasse negli ingredient il “vecchio”, e che molti lamentassero il fatto di percepire delle “differenze” molto accentuate tra la produzione “casalinga” e quella industriale, ho preferito, anche su suggerimento del rivenditore, di steepare il liquido per qualche giorno.
Un po di storia. Citando lo stesso Luigi D’Alessandro questo liquido é un sentito omaggio alla figura tra il reale e il mitologico di una venditrice di noccioline caramellate, ricordo d’infanzia dello stesso. Promette questo tourbillon di sapori unici e ricercati, anche essendo estremamente “semplici”, che riportano a quelle tradizioni, oramai scomparse, tipiche del sud Italia, dove ancora fino a qualche anno fa, si poteva assistere, durante le serate estive, a feste patronali fatte di lampadine colorate, vocio di gente vestita a festa, bancarelle colme di dolci e atmosfera pregna di questo profumo persistente e avvolgente, che già al naso arriva “croccante”…é esattamente quello che succede stappando la boccetta del Donn’Amalia, sembra quasi accarezzare la lampada di Aladino e veder venir fuori il genio in una nuvola di vapore, si viene completamente catapultati indietro nel tempo, per chi ha vissuto quelle atmosfere. Voglio anche riportare un piccolo aneddoto, che magari per molti potrà essere completamente fuori luogo o incomprensibile, ma ho bisogno che vi sentiate coinvolti dall’atmosfera. Quando ero ragazzo, il mio nonno paterno, possedeva un ingrosso di frutta secca, e spesso, durante i fine settimana quando non si andava a scuola, mi portava dalle parti di Avellino per fare il carico di castagne e nocciole, proprie di quella zona. Ricordo che uno dei clienti di mio nonno produceva, nel suo garage, queste arachidi caramellate, cuocendo le stesse in grandi vasche roteanti piene di caramello e ogni volta, entrare in quel garage, era come entrare nella casa della strega di Hansel e Gretel, una festa per gli occhi e per il palato…Ecco, tutto questo per dirvi che, quando ho stappato il Donn’Amalia, é stato il mio personalissimo “viaggio nel tempo”.
Per assaporare il liquido ho utilizzato un Origen Dripper V3, coil da 0.8 e mesh 325, su meccanico.
Packaging: Negli ultimi tempi si é visto un abbondare di prodotti tutti fatti alla stessa maniera, questo é anche il caso dei Vitruviano’s Juice, tubo modello Five Pawns, bianco con etichetta che riporta il nome del liquido, gradazione di nicotina e gli ml. Aperto, troviamo l’ampolla con il nettare. Boccetta da 30ml, tappo di sicurezza (SENZA la pipetta…scelta che francamente non comprendo), adesivo di pericolo e tutte le indicazioni del caso. Ineccepibile. Tra l’altro quello che ci tengo a sottolineare é lo studio applicato al prodotto, la ricerca del logo, ampolle e alambicchi nel disegno dell’etichetta, che ricordano il laboratorio di un alchimista, esattamente colpito nel segno, il lavoro di D’Alessandro é alchimia pura.
Prova di Svapo: Il sapore, di quello che fino a questo momento ho associato all’olfatto, non delude. In entrata una cavalcata di nocciole caramellate e amaretto, mandorle tostate, forse posso azzardare castagne, tutti in fila in maniera ora ordinata ora confusa, senza dare il tempo di capire a quale ricordo associare quel determinato aroma. E sul palato resta, sia in aspirazione che in esalazione, una nota molto particolare, dolce/salato, dato da una nota di “biscotto” (azzardo) che IMPONE un sorso di caffé o anche Amaretto, o anche un vino passito dolce, dai sentori autunnali, per enfatizzarlo e sottolinearne le note. Ogni aspirata va fatta con coscienza e consapevolezza che quello che state svapando é nettare, alchimia perfettamente bilanciata. Notevole, assolutamente notevole. E’ il liquido autunnale per eccellenza, e mi fermo qui, perché potrei andare avanti per ore. Ci si ritrova di tutto, non sono aromi mixati cosí a caso, c’é dentro tutto l’amore e la passione di una persona per l’alta pasticceria e la condivisione di questa passione.
Fumo: denso e avvolgente.
Quando svaparlo: ottimo dopo pranzo e sopra il caffé, incredibile accompagnando l’Amaretto di Saronno, superlativo insieme ad un passito o un liquore dolce. Ogni scusa é buona per riempire il vostro dripper e dare due svapate.
Pro: Ottimo liquido da dessert, autunnale, una vera delizia di aromi.
Contro: Forse alla lunga, su tank, potrebbe “annoiare”…va usato con “attenzione”.
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