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Recensione Aroma: Black Cavendish (Vaporificio) 20 ml – ricevuto dal produttore

Lotto: 5190038

Data scadenza: 09/2018

Base utilizzata: 50 PG – 50 VG

Nico: 0 mg/ml

Devices: VpBox XVI + Origen Little 1,12 ohm (Kantal A1 0,32 mm) con cotone organico giapponese.


Recensirò oggi un aroma risultato della estrazione a freddo a mezzo di macerazione curata da Il Vaporificio. Noto marchio italiano, rinomato per produzioni di ottimo livello nel settore degli e-liquid e aromi naturali di tabacco. E’ dunque Black Cavendish l’aroma oggetto della odierna recensione.

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Il Vaporificio descrive così Black Cavendish:

L’ammiraglio sir Thomas Cavendish scoprì che trattando il tabacco da pipa con melassa e miele questo si conservava più a lungo durante le interminabili traversate in mare. E al ritorno? Restava la dolcezza di una scoperta di cui godere anche sulla terraferma.

La descrizione de il Vaporificio si limita a rimaneggiare la leggenda che ruota attorno a questa varietà di tabacco. Legenda che in altre recensioni (qui presenti su The Flavourist) abbiamo avuto modo di raccontarvi dettagliatamente. Cosa fondamentale è che… non sarebbe forse corretto descrivere un tabacco Cavendish come una “varietà”. Il termine Cavendish attiene principalmente ad una “cura” (o processo di lavorazione) a cui una mistura di tabacchi viene sottoposta. Ma quale dovrebbe essere, in questo caso, la mistura di tabacco di base!? Il Vaporificio questo non ce lo dice. Virginia, Burley e Maryland sono – solitamente – i tabacchi utilizzati. Rispetto alla descrizione de Il Vaporificio, per quanto attiene alla loro versione della leggenda, informazioni più attendibili parlano di botti precedentemente utilizzate per lo stoccaggio di rum giamaicano. Uno storico e roccambolesco incidente a quanto pare, che diede un risultato – per buona fortuna dell’Ammiraglio Cavendish – più che soddisfacente.

Dunque nessuna “melassa e miele”!? Quasi… anzi, forse. Un’altra versione di questa leggenda – slegata dalla figura dell’Ammiraglio sir Thomas Cavendish – attribuisce a Lord William Cavendish (duca di New Castle) l’invenzione del procedimento. Nel 1660 sarebbero state per la prima volta immerse in un intingolo zuccherino, foglie di tabacco per poi essere poste sotto pressione.

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L’odierna lavorazione prevede che le foglie di tabacco vengano trattate a vapore per consentirne l’apertura dei pori. Procedura che facilita l’adesione delle proprietà aromatica di aromi chimici o naturali tra cui: rum, sciroppo d’acero, vaniglia, liquirizia, cacao e… molto altro ancora secondo le volontà del produttore. Successivamente il tutto viene posto sotto pressione e i cicli di vapore, aromatizzazione e pressatura, vengono ripetuti più volte per un tempo… non canonizzato. Quello che sappiamo è che in tempi moderni la procedura Cavendish impiega anche delle settimane. In passato si parlava di mesi. Olanda, Usa, Inghilterra… ogni paese ha un suo modo di interpretare il Cavendish. E’ per questo che per Cavendish, sarebbe più corretto intendere, un qualsiasi tabacco (o mistura) aromatizzata e sottoposta a pressione. Tanto vago quanto affascinante. Il termine “black” si associa al termine “Cavendish”, quando ii tabacchi utilizzati sono particolarmente pesanti, dall’alto tasso di nicotina, strutturati e le aromatizzazioni e cicli di pressione, talmente ripetuti ed invasivi da inscurirlo. Diversamente da quanto si possa pensare, il risutato sarà un blend delicatissimo e particolarmente zuccherino.

L’esame olfattivo del Black Cavendish de Il Vaporificio restituisce, come siamo abituati, un leggero profumo tipico di queste estrazioni. Un crudo profumo di tabacco davvero molto leggero e sottile.

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Il test di vaporizzazione è realizzato con Origen Little settato in singlecoil da 1,12 ohm (Kantal A1 0,32 mm) con cotone organico giapponese. La coil è realizzata in posizione centrale e leggermente trasversale rispetto alle torrette. Ad atomizzatore freddo la prima boccata, oltre ad un incantevole gusto vegetale di tabacco, trasmette un gradevole fondo nocciolato. Ma questo Black Cavendish svela anche, raggiunta una apprezzabile temperatura, note lievemente più acide lasciando invece sfumare quelle iniziali note di nocciola, sino a farle svanire.

Le boccate sono particolarmente morbide, sopratutto in esalazione, e trascinano a fasi alterne accenti zuccherini verso più corposi tratti fruttati. Black Cavendish de Il Vaporificio, a mio palato, sussura grande delicatezza. E’ un estratto coinvolgente, pacato, ma poco strutturato. Il suo profilo si presta ad uno svapo quotidiano. Le esalazioni dal naso arricchiscono la degustazione rafforzando l’armonico gusto vegetale, tipico di estrazione a freddo a mezzo di macerazione. Realizzando 3 o 4 tiri in successione, il palato è investito di flebili, ma crescenti stimoli zuccherini e fruttati. Gentili. Le boccate si prestano ad essere ampie e lente, senza esagerare sia nella potenza di vaporizzazione, sia nella potenza del tiro. Sconsiglio, se posso permettermi, di utilizzare una regolazione dell’aria eccesivamente contrastata.

L’equilibrio e il carattere gentile di Black Cavendish de Il Vaporificio saranno particolarmente apprezzati dai neofiti, ma anche vaper più smaliziati sapranno sfruttarlo come delicato intermezzo per sessioni di svapo comunque lunghe.

Diluizione consigliata: 20%

Tempi di maturazione: a vostro piacimento.

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Pro: Grande equilibrio. Un gusto schietto e pacato. Morbido ed armonico.

Contro: Nello svapo, a differenza del fumo analogico, forse sarebbe stato maggiormente apprezzato un carattere fruttato più marcato.