Nome: Podstick (Vaporesso) – Pod Mod – ricevuto da Heavengifts
Tipo: Pod Mod
Colori: Nero, Blu, Oro, Argento, Splashed, Phantom
Prezzo: ~ € 25
Vaporesso Podstick una pod mod categoria peso piuma
E’ senza alcuna ombra di dubbio la categoria più gettonata e discussa tra tutti i device per lo svapo, senza contare che si tratta del tipo di dispositivo più venduto in assoluto. Tutti i principali produttori di hardware si contendono, in un confronto più che mai serrato, la leadership di settore, sfornando novità con una rapidità impressionante. Di cosa stiamo parlando? Di Pod Mod ovviamente…
Vaporesso, uno dei brand più noti al mondo nella produzione di device per lo svapo, dopo le ben riuscite Renova Zero e Click (già Aurora Play), lancia proprio in questi giorni PodStick, la sua ultimissima proposta per il mercato dei pod system. Si tratta in realtà di un dispositivo ibrido, una pod mod con la forma di una vape pen, una novità per Vaporesso ma non per il mercato delle e-cig in generale.
Come di consueto, in avvio di articolo osserviamo il contenuto della confezione del prodotto ricevuto.
IN THE BOX
1 x PodStick Kit
1 x pod 1,3 ohm 2 ml (installata)
1 x pod di ricambio 0,6 ohm 2 ml
1 x Boccetta per riempimento pod 10 ml
1 x Cavetto di ricarica USB
1 x Carta di garanzia
1 x Manuale di Istruzioni
DESIGN AND BUILD QUALITY
Nell’esprimere il giudizio sulla qualità costruttiva di questo device, non deve ingannare la sua estrema leggerezza, dovuta essenzialmente al corpo batteria in alluminio; in realtà l’ultimo nato di casa Vaporesso è un dispositivo molto ben costruito, con un pulsante preciso, stabile e silenzioso e una finitura colorata che non sembra affatto superficiale, anche se sarà solo il tempo il vero giudice di questo aspetto. In generale la PodStick sembra essere perfettamente in linea con gli standard qualitativi di Vaporesso, un’azienda sempre un passo avanti rispetto a molte aziende concorrenti.
Anche sotto il profilo estetico, il device non delude, e per quanto non presenti una linea particolarmente innovativa (ellissoide con una faccia piatta per ospitare pulsante e led luminosi), va detto che il prodotto risulta gradevole alla vista e soprattutto dotato di indubbia maneggevolezza e portabilità. L’ingombro contenuto e il peso irrisorio la fanno entrare di diritto nella schiera delle pod mod da taschino.
FEATURES
Osserviamo ora più da vicino le caratteristiche del device. La pod mod misura 111 x 22 x 18 mm e ha un peso di soli 43 gr; è tra i dispositivi più leggeri in commercio. La PodStick è equipaggiata con una cartuccia (della capienza di 2 ml) che alloggia perfettamente all’interno del suo vano nel corpo batteria, grazie a due magneti che impediscono fastidiose oscillazioni. Due sono i tipi di resistenze integrate nella pod:
- resistenza in ceramica da 1,3 ohm (CCELL coil) – range di svapata compreso tra i 9 e i 12,5W, adatta allo svapo puro di guancia puro (MTL);
- resistenza mesh da 0,6 ohm – consente di svapare tra i 17 e i 22 watt per il più classico dei restricted flavor chasing (DL).
L’accensione e lo spegnimento del dispositivo si effettua con la classica sequenza di cinque click ravvicinati; una volta acceso, con tre click in rapida sequenza è possibile scegliere tra uno dei tre diversi livelli di potenza:
- spia rossa – 9W (pod 1,3 ohm), 17W (pod 0,6 ohm);
- spia blu – 10,5W (pod 1,3 ohm), 20W (pod 0,6 ohm);
- spia verde – 12,5W (pod 1,3 ohm), 22W (pod 0,6 ohm).
La batteria della PodStick ha una capacità di 900 mah in grado di garantire una più che buona autonomia di svapata soprattutto con la CCELL coil da 1,3 ohm. Ho effettuato un po’ di test e ho constatato che con la configurazione appena citata, a 10,5W (impostazione di default) si riescono quasi a completare 3 serbatoi di liquido (6 ml). Con la pod da 0,6 ohm la durata della batteria si riduce sensibilmente e si raggiungono al massimo i 4 ml di liquido.
Molto interessante su questo dispositivo la presenza di ben cinque led luminosi (luce bianca) per segnalare la carica residua della batteria. Ogni led copre un intervallo del 20% della carica della stessa; quindi cinque led accesi indicano una batteria carica tra il 100% e l’81%, quattro led una ricarica tra l’80% il il 61% e così via. Sulla PodStick la sezione airflow non è regolabile.
Il sistema di ricarica da 1A permette alla PodStick di ricaricarsi in meno 1 ora circa (cinque led accesi fissi), ma se proprio non avete voglia di attendere, non c’è da preoccuparsi perchè il circuito Omni Board Mini di Vaporesso è dotato della funzione passthrough che consente di utilizzare il dispositivo anche se sotto carica.
Non mancano inoltre su questo circuito i più classici sistemi di protezione contro corto circuito, svapata prolungata oltre 10 secondi, sovraccarico della batteria in fase di ricarica e protezione ESD.
COILING, WICKING AND FILLING
Come si è detto, la PodStick è dotata di una POD semitrasparente fumé (materiale PCTG) da 2 ml, ricaricabile attraverso un sistema a valvola introdotto proprio da Vaporesso; questo sistema già presente sulla RenovaZero e sulla Click, è stato creato per facilitare e rendere più sicure le operazioni di refill dei liquidi.
La ricarica della cartuccia si può effettuare senza dover rimuovere la stessa dalla mod, e dopo aver fatto scorrere indietro la parte superiore della pod, ci si serve della valvola a pressione, studiata per garantire una ricarica senza perdite di liquido. Bisognerà adagiare e successivamente spingere verso il basso la boccetta fornita dal produttore o qualsiasi altra boccetta dotata però di una punta sottile e alquanto dura e resistente. La semi-trasparenza della pod dovrebbe consentire di controllare agevolmente il livello di riempimento del liquido, ma questo purtroppo non accade, perchè la pod è davvero troppo scura per consentire di leggere con facilità la quantità di liquido presente al suo interno.
PERFORMANCES AND FLAVOUR
Analizziamo ora le performances della PodStick in relazione alle sue due pod in dotazione:
- Pod CCELL coil 1,3 ohm – La boccata è fluida e abbastanza silenziosa, un MTL puro con un vapore tendenzialmente freddo e con un hit piuttosto basso (la pod è essenzialmente pensata per liquidi ai sali di nicotina). Il produttore dichiara che la CCELL coil permette di utilizzare liquidi con una densità massima di VPG 70/30, ma francamente ne troviamo più indicato l’uso con liquidi 50/50. Aromaticamente parlando le prestazioni sono buone, ma a mio modo di vedere non eccelse, la pod sembra perdersi alcune sfumature negli e-liquid più complessi. Buona infine la longevità della coil, stimabile intorno ai 20-25 ml di liquido.
- Pod mesh coil 0,6 ohm – La boccata è leggermente più calda e altrettanto fluida, ideale per gli amanti del restricted flavor chasing o per un svapo di guancia molto arioso. L’hit è più pronunciato in virtù dei wattaggi più elevati e dal punto di vista della resa aromatica questa pod sembra possedere una maggior ricchezza e completezza rispetto alla CCELL coil. In termini di longevità, le prestazioni sono pressoché identica alla coil da 1,3 ohm.
Nessuna delle due pod può dirsi campione in fatto di quantità di vapore prodotto, ma credo siano altri i dispositivi a cui ci si deve rivolgere se si desidera maggiore densità di vapore e nuvole copiose. Molto positivo invece il fatto che, nessuna delle due cartucce risente dell’annoso problema della condensa di liquido, che affligge molti dispositivi attualmente in commercio.
TO CONCLUDE
Pur non essendo esente da alcuni difetti, Vaporesso PodStick è un pod system di tutto rispetto in grado di farsi valere all’interno del nutritissimo panorama mondiale delle pod mod. Certo se Vaporesso riuscisse a risolvere i piccoli problemi che abbiamo riscontrato…
Consigliato a: newbies and skilled vapers.
THE FLAVOURIST RESPONSE
- In the box - 8.5/108.5/10
- Design & Build Quality - 9/109/10
- Features - 8/108/10
- Coiling, Wicking and Filling - 9/109/10
- Performances and Flavour - 8/108/10